La mia passione per i lorocaridi è nata quando circa 4 anni fa ho visto per la prima volta dal vivo gli L046, la loro colorazione particolare mi ha completamente catturato ma il prezzo elevato ha frenato l’acquisto. Ho virato su altre specie sempre molto belle ma con prezzi più abbordabili. Fino ad allora conoscevo le poche specie più commercializzate, Ancistrus, Hypostomus plecostomus, Pterygoplichthys gibbiceps; la curiosità mi ha spinto ad approfondire il mondo dei catfish, le varie specie e varietà esistenti e mi sono addentrato in questo mondo “nascosto”.
Regno: Animalia Phylum: Chordata Classe: Actinopterygii Ordine: Siluriformes Famiglia: Loricariidae Genere: Hypancistrus Specie: H. zebra Nome completo: Hypancistrus zebra Isbrücker & Nijssen, 1991
Gli L046 fanno parte della famiglia degli Hypancistrus sp., che comprende diverse varietà tra cui appunto la varietà detta “zebra” per la sua colorazione molto particolare che ricorda una zebra. Questa colorazione a prima vista sembrerebbe una selezione dell’uomo invece si tratta della stessa colorazione che ha il pesce in natura: particolarità che lo rende davvero curioso. Gli Hypancistrus zebra sono originari del Brasile in particolare nel Rio Xingu, vivono in acque profonde con un fondale caratterizzato da sabbia e rocce arrotondate con acqua cristallina povera di sedimenti. Ho deciso, dopo qualche anno e con il mio bagaglio di esperienza arricchito, di tentare l’allevamento di questi piccoli loricaridi che tutt’ora catturano la mia attenzione e la mia curiosità come la prima volta che li vidi. Mi sarebbe piaciuto poter osservare gli L046 muoversi in un ambiente simile a quello in natura, cioè in acqua a movimento veloce, ma per una serie di problemi ho dovuto abbandonare il progetto e gli ho dedicato un mini acquarietto, anche per poter controllare meglio le loro abitudini alimentari e il loro stato di salute, in attesa che gli esemplari, subadulti, raggiungano la piena maturità.
Foto in alto: ecco gli esemplari nel sacchetto appena portati a casa, la vaschetta è quasi completamente nuda, sul fondo ho sistemato uno strato di ghiaietto fine scuro, la scelta è stata fatta per attenuare la luce e far sentire più a proprio agio i soggetti esaltando il contrasto dei colori bianco e nero. Vista l’alta temperatura oltre ad un filtro tradizionale esterno ho inserito anche un filtro ad aria in modo da mantenere un buon livello di ossigeno in vasca.
Essendo loricaridi a dieta prevalentemente proteica li nutro quotidianamente con granulati proteici usati normalmente per discus e con artemia congelata, qualche volta provo anche altri alimenti ma alcuni non vengono toccati. Nutro abbastanza abbondantemente e ogni giorno aspiro il cibo avanzato dal giorno prima reintegrando l’acqua tolta: questo mi permette di mantenere molto bassi gli inquinanti in vasca. Le abitudini sedentarie di questi loricaridi ne fanno pesci molto difficili da vedere, stanno infatti per tutto il giorno immobili nel loro nascondiglio ed escono solamente nelle ore notturne per alimentarsi; questa caratteristica, condivisa con altri loricaridi, scoraggia l’acquisto di questa specie che una volta inserita in acquario ci si dimentica di avere.
Le abitudini sedentarie di questi loricaridi ne fanno pesci molto difficili da vedere, stanno infatti per tutto il giorno immobili nel loro nascondiglio ed escono solamente nelle ore notturne per alimentarsi, questa caratteristica comune anche con altri loricaridi scoraggia l’acquisto di questa specie che una volta inserita in acquario ci si dimentica di avere. Il dimorfismo sessuale è determinato dalla lunghezza degli odontoidi nella zona branchiale e sulle pinne pettorali presenti allungati nei maschio, molto piccoli nella femmina o anche dalla forma della testa piu arrotondata nella femmina; questi però sono visibili solo quando l’esemplare ha raggiunto la maturità sessuale che avviene quando il pesce ha raggiunto la grandezza da adulto (circa 2-3 anni), gli esemplari che ho preso io purtroppo sono ancora troppo giovani per mostrare queste differenze, raggiungono a malapena i 5 cm per cui spero che diventando adulti mostrino segni di differenze.
“Particolare della zona ventrale dell’Hypancistrus zebra”
Temperature alte, acque molto tenere e dieta proteica ne fanno buoni compagni indiscreti nelle vasche di discus.
Mi riservo di aggiornare l’articolo, sperando di fare cosa gradita agli amanti del bellissimo piccolo ‘zebra
‘- Mauro Antoniazzi AKA Mauro nel forum
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