Lepidogalaxias salamandroides, in piedi come fosse eretto sul busto
Testi e foto di Heiko Bleher
Che un pesce possa piegare il collo come gli anfibi, rettili, uccelli o uomini, è probabilmente dettaglio poco noto. I pesci hanno un aspetto ‘compatto’ ed un collo flesso in avanti, stretto e privo quasi del tutto di motilità: è così che la nostra consueta immaginazione suggella le creature acquatiche. Le uniche eccezioni conosciute sono le specie sudamericane Rhaphiodon vulpinus, predatore, che può piegare il collo per cacciare le vittime provenienti dal basso e le specie del genere africano Polypterus, che possono flettere la porzione anteriore del corpo un po’ lateralmente. Ma l’unico pesce che può girare la testa, come noi possiamo fare, è solo fino ad oggi noto come pesce Salamandra, Lepidogalaxias salamandroides, che vive nel sud-ovest dell’Australia.
Un maschio e particolare della pinna anale
Il pesce Salamandra è una specie, che è stata ampiamente studiata negli anni ’80 e sono stati dedicati ad esso numerosi lavori scientifici. Per la prima volta la biologia di questo piccolo e fantastico pesce è stata descritta dall’olandese Mees nel 1961. Principalmente Tim Berra e Gerald R. Allen hanno scritto su di esso tra il 1988 e il 1989. La sua morfologia e la struttura ossea, e la biologia del pesce Salamandra non possono essere associate a quelle di nessuna specie fin’ora descritta.
Il Lepidogalaxias è stato collocato in una famiglia propria, Lepidogalaxiidae, ed è considerata una famiglia sorella delle Galaxiidae. Quest’ultima ha una distribuzione interessante nel sud del mondo, è limitata agli habitat di acqua dolce più a sud nella parte più meridionale del Sud America, sulla punta meridionale dell’Africa, lungo alcune aree del sud dell’Australia, in Tasmania, Nuova Zelanda, e nella punta meridionale dell’isola della Nuova Caledonia.[pullquote_left]E il pesce Salamandra si trova solo lungo alcuni chilometri nella parte estrema sud-occidentale dell’Australia Orientale.[/pullquote_left]
Personalmente di recente sono stato anche in grado di studiare questa creatura incredibile, ricercandola nella sua nicchia biologica. Dopo l’ottava Fish Conference Indo-Pacifica mi sono recato accompagnato dal Dr Sven O. Kullander (vedi http://www.aquapress-bleher.com/index.php?option=com_content&task=view&id=398&Itemid=1 ) per condurre una ricerca, lungo la regione Northcliff in quest’area remota del sud dell’Australia.
Femmina eretta in piedi (sulle pelviche, ovviamente)
Siamo riusciti a localizzare i pesci Salamandra solo negli stagni (le torbiere lungo le piane costiere – stagni temporanei) con fondali di sabbia a granulometria grossolana bianca, a volte ricoperta da un sottile strato di fango e detriti organici. E solo in stagni che si seccano, non in bacini idrici con acqua tutto l’anno (come un lago, un fiume o un torrente).
Heiko con i primi risultati della sua…battuta di pesca
L’habitat del pesce Salamandra, lungo le strade del Northcliff, Australia
Uno stagno a Chesapeak – Sven Kullander
Queste ‘pozze’ temporanee appaiono solo dopo una copiosa pioggia e l’area in cui queste aree oggi sono localizzate sono limitate a circa 50 km a ovest della regione Northcliff , molto vicino all’oceano. Ciascuno specchio d’acqua era di acque nere (molto scure, color tè, come quella di Rio Negro – qualche volta anche più scure), con un pH di 3.5, massimo 4,5 – molto acido. Le temperature rilevate 14 – 15 ° C, ma anche molto più basse (fino al 6 ° e 5 ° C) per arrivare anche a 30 ° C. Tim Berra ha misurato un’escursione di 18 ° C in un unico stagno durante il giorno, dalla mattina alla sera. E Morgan et al. (1998), hanno misurato valori di pH tra 3.0 fino a 6.0 e temperature da 11 ° C fino a 35 ° C.
Il pesce Salamandra scava nel fondo della sabbia per sfuggire al disseccamento del suo habitat, dove sverna durante la secca e riappare quasi subito dopo una pioggia. E aveva giustappunto piovuto la notte prima, pertanto siamo stati molto fortunati.
Un maschio osservato dall’alto, in risalto il suo movimento ‘pelvico’ caratteristico
Il Lepidogalaxias ha un cranio robusto a forma di cuneo (vedi foto) che insieme alla sua colonna vertebrale flessibile ed un secondo strato di protezione degli occhi facilitano la rapida fuga dell’esemplare che si salva scavando nel substrato sabbioso.
La caratteristica morfologia a cuneo della testa del Lepidogalaxias
Il mio amico, Gerry mi ha detto che una volta ha trovato un esemplare a quasi un metro di profondità (GR Allen, per. Comm.). Quello che succede è: quando sono abbastanza addentrati nel terreno, producono un bozzolo di muco che li circonda e mantiene fino alla successiva pioggia. E poi, non appena la pioggia permea e li raggiunge giù nel terreno, il bozzolo si ammorbidisce e loro escono scavandosi la strada fino alla superficie e nell’acqua.
A causa della sua distribuzione limitata, la specie è stata collocata dalla Australian Society for Fish Biology come esemplare in pericolo di estinzione e classificata come “Restricted”. E fortunatamente la sua più grande la sua distribuzione è limitata al National Park D’Entrecasteaux.
Particolare della coda
Nessuno ha riprodotto il pesce Salamandra, ma si sa che ha una fecondazione interna. I maschi hanno una strana pinna anale modificata e le sue scaglie a guaina sono utilizzate per afferrare la femmina, facilitando così il trasferimento diretto dello sperma. Gli spermatozoi dei pesci Salamandra con la sua fecondazione interna, sono unici, e non riscontrati in altri teleostei.
Maschio adulto (in basso), femmina (sopra)
Il loro periodo di riproduzione normalmente in natura dovrebbe essere compreso tra luglio e settembre, ossia il periodo estivo dell’Australia occidentale, ma abbiamo trovato avannotti tra i 8-12 mm di TL all’inizio di giugno del 2009, che devono essere nati un paio di mesi prima – alla nascita hanno una TL di 5 millimetri. La loro lunghezza totale massima registrata è stata di 75 mm per le femmine e 55 mm per i maschi. La nostra più grande femminile era di 44 mm di TL e i maschi maturi riproduttivi di 26 millimetri di TL. La loro alimentazione principale è costituita da larve di Ditteri, Tricotteri, Cladocera e ostracodi. Accettano naupili di Artemia molto volentieri. Abbiamo studiato diversi habitat dove essi sono presenti in natura, e si trova solo una seconda specie con cui abbiamo visto condivide l’area, la Galaxiella nigrostriata. Sembra che vivono nella maggior parte dei loro habitat precari, ma ad eccezione del crostaceo Cherax preissi, che era sempre negli stessi stagni (ed eventualmente utilizza i tunnel che scava …).
Galaxiella nigrostriata – giugno 09, Heiko Bleher
Il pesce Salamandra è sopravvissuta attraverso l’evoluzione e l’adattamento ad un ambiente in cui quasi nessun altro pesce era stato in grado di adattarsi, e solo in questa piccola porzione della parte sud-occidentale dell’ Australia Orientale. Probabilmente da molti milioni di anni ed ora, per la prima volta, Natasha è stata in grado di filmare i suoi movimenti unici, diversi da qualsiasi altro pesce sulla terra. Vi regalo questo video:
Speriamo che qualcuno sarà in grado di riprodurre questo fantastico piccolo pesce per renderlo disponibile per l’hobby più bello ed educativo nel mondo. E ‘sicuramente un pesce ideale per un mini-acquario, alla corte di chiunque voglia studiare il comportamento di questi pesci molto, molto particolari.
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BIBLIOGRAFIA
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Allen, Gerald R. & Berra, Tim. M. 1989. Life history aspects of the West Australian Salamenderfish, Lepidogalaxias salamandroides Mees. Records of the Western Australian Museum, 14 (3): 253-267.
Berra, Tim. M. & Allen, Gerald R. 1989. Burrowing, Emergence, Behavior, amd Functional Morphology of the Australian Salamanderfish, Lepidogalaxias salamandroides. Fishieries, 14 (5): 2-10.
Berra, Tim. M. & Allen, Gerald R. 1995. Inability of salamanderfish, Lepidogalaxias salamandroides, to tolerade hypoxic water. Record of the Western Australian Museum, 17: 117.
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Berra, Tim M., Sever, David M. & Allen, Gerald R. 1989. Gross and Historical Morphology of the Swimbladder and Lack of Accessory Respiratory Structures in Lepidogalaxias salamandroides, an Aestivating Fish from Western Australia. Copeia, 1989 (4): 850-856.
Morgan, David L., Gill, Howard S. & Potter, Ian C. 1998. Distribution, identification and biology of Freshwater fishes in south-western Australia. Records of the Western Australian Museum, Supplement No. 56, pp. 97.
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