Quest’articolo – reportage si sviluppa a partire dal suo titolo ponendo l’accento sull’aspetto poliedrico di questa grande e italica manifestazione acquatica. È ovvio che l’interesse maggiore per noi appassionati del Discus è fine a se stesso e trova maggiore fluidità per quel che concerne il Contest, riservato a questo magnifico ciclide, e la ricerca continua di innovazioni per migliorare le tecniche di allevamento e di riproduzione. Partendo dai Discus dove i più grandi allevatori di fama mondiale (Jeffrey Tan, Wayne NG, Jörg Stendker e Andrew Soh) hanno svolto le loro conferenze ad accesso libero – tranne quella di Soh -, il programma di NaQ prevedeva e concentrava le proprie forze nell’allestimento ‘live’ di alcune vasche racchiudendo un enorme lavoro nella parola ‘Aquascaping’.
Dall’entrata del NaQ si veniva proiettati direttamente al piano dove risiedevano i vari stend e i due contest Discus & Caridine, collocati esattamente ai dui poli opposti per una strategia di ubicazione logistica. La quantità e la qualità presente in questo piano pagava da sola il prezzo del biglietto, ma gli organizzatori di questa manifestazione hanno voluto dare quel tocco magico, che a mio parere è stato il vero e proprio ‘plus valore’, utilizzando il piano superiore della medesima struttura e mettendoci del materiale prezioso come: l’aquascaping project, il betta show, la sala conferenze e il Bleher’s biotopes. L’Aquascaping project è stata la ciliegina sulla torta ad una manifestazione vincente già in partenza; il successo di tale progetto era quasi prevedibile vista la grande professionalità dei partecipanti a questo contest o workshop, nominato così dalla stessa Livia Giovannoli – nota sul virtuale con il nick Monitrilla – organizzatrice di questa magnifica officina creativa, la quale aveva l’obiettivo di promulgare una vera e propria cultura acquatica legata ad un preciso e sensazionale allestimento delle vasche. Di seguito sono riportate alcune foto degli allestimenti:
Di seguito, un passo passo di un allestimento di Fabio Lorusso, durante il workshop dell’Aquascaping. Cliccare sull’immagine in basso
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Volti noti del mondo dell’acquariologia, soprattutto dell’aquascaping, che attraverso un’ oculata e attenta analisi step by step hanno dato la possibilità a noi appassionati di osservare l’allestimento finale di una vasca tenendo presente l’immane lavoro che c’è dietro quest’ultima al fine di rendere un mondo acquatico sommerso come un vero e proprio paesaggio. Lo stesso dicasi per il betta show dove esemplari bellissimi, con forme e colori eccezionali, erano capaci di impallidire persino i Re in competizione che dimoravano al piano sottostante.
Per colpa del fato, non ha avuto lo stesso successo il Bleher’s biotopes, altrimenti quel piano aveva lo stesso valore di una gioielleria, ma gli appassionati conoscono bene gli allestimenti del Sgr. Heiko capaci di riprodurre e fotografare un vero e proprio habitat naturale.
Tornando ai Discus e avendo la possibilità di scrivere quest’ articolo, vorrei aggiungere qualche considerazione sulla qualità degli esemplari nel discus contest. A mio parere il livello medio dei discus in gara si è alzato rispetto allo scorso anno, per ogni singola categoria, sia ibridi che selvatici; ho registrato un miglioramento sia nelle forme che nel pattern e l’imparzialità nelle valutazioni ha dato credito a questi magnifici discus. Voglio terminare questo reportage aggiungendo una gallery riportando alcuni esemplari che hanno occupato le primissime posizioni ma che per me potevano essere i migliori dello show e fare i complimenti alla SG discuscoltura per il best of show di questa edizione, dedicandogli una foto del loro campione. Buona visione e che dire… ci rivediamo alla prossima edizione del NaQ.
Testo: Gianmaria Luvino aka sul forum Jamy Diamond
Foto di Margherita Manarin aka sul forum Margherita, Salvo Franchina aka tatore
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