Leporacanthicus sp. L240 – L241
Come tutti i Leporacanthicus è considerato un carnivoro, basta infatti dare un’occhiata ai denti che gli hanno più volte valso il soprannome di Pleco Vampiro per rendersi conto della sua propensione a cibarsi di vermi, larve di zanzara ed altri organismi. Tuttavia non disdegna alimenti a base vegetale e le alghe.
Classificazione scientifica
Dominio: Eukaryota
Regno: Animalia
Phylum: Chordata
Classe: Actinopterygii
Ordine: Siluriformes
Famiglia: Loricaridae
Sottofamiglia: Ancistrinae
Nomi Comuni: Leporacanthicus galaxias, Vampire Pleco
Etimologia: Lepus, Leporis dal Latino = Lepre Akantha dal Greco = Spina
Distribuzione: Alto Orinoco, Venezuela
Dimorfismo sessuale:
Il maschio solitamente presenta un corpo più affusolato, una testa ampia e leggermente allungata, a differenza della femmina sviluppa dei barbigli ruvidi ai lati della bocca ed in genere il colore è più carico della femmina. Altro indizio di distinzione può essere la pinna dorsale più pronunciata nel maschio.
Allevamento:
Di indole alquanto pacifica il leporacanthicus non presenta grosse incompatibilità a livello di convivenza in vasche di comunità. Tuttavia può sfoggiare atteggiamenti territoriali ed aggressivi con conspecifici dello stesso sesso in età adulta. Ci possono essere anche casi di incompatibilità con altri esemplari adulti di Loricaridae con colorazione simile.
Un accorgimento primario, considerate le dimensioni da adulto (25-30cm), è quello di dedicargli un ambiente di dimensioni adeguate, ricordandosi che i tafferugli a carattere territoriale sono spesso scatenati dagli spazi troppo angusti in cui decidiamo di far convivere più esemplari.
Un flusso d’acqua abbastanza movimentato e ben ossigenato è un punto di partenza ottimale per allevare al meglio questa specie. Come ogni loricaridae gradisce particolarmente anfratti, rifugi e nascondigli che possono essere costituiti da radici, rocce e quant’altro.
Per quanto riguarda i valori dell’acqua si ritiene opportuno un range di pH 6-7, una temperatura che si aggiri sui 28-30°.
L’alimentazione deve essere varia e comprendere larve di zanzara, krill, vermi etc alternati a cibi vegetali (zucchine e cocomeri sbollentati etc) con un buon mangime dedicato ai loricaridi come base.
Riproduzione:
La riproduzione di questa specie appare alquanto difficile anche se sono stati documentati casi di successo. In queste circostanze la temperatura era di 30° ed il pH 6,2. Come stimolo si consiglia la simulazione dei cambi di stagione con abbondanti cambi d’acqua e temperatura fluttuante.
Si consiglia di introdurre un maschio ed una o due femmine, le quali depongono 70-150 uova in anfratti appositamente ripuliti. Le uova si presentano di colore arancione e di diametro di 4-5mm.
Le cure parentali sono solitamente svolte solamente dal maschio che sorveglia prima le uova, dal terzo giorno (se la temperatura staziona sui 30°) le larve, ed in seguito anche gli avannotti una volta assorbito il sacco vitellino (12 giorni) e iniziata la fase di accrescimento.
Note:
Il Leporacanthicus sp. L240 proviene dall’ alto bacino dell’ Orinoco in Venezuela e da un suo tributario, il Rio Ventuari. Condivide il suo biotopo con altri loricaridi a lui simili, come il Leporacanthicus triactis L91 e proprio il Leporacanticus sp L241, da cui si distingue per una spottatura più fine e fitta.
Testo di Nicola Menegozzo, aka Mitch nel forum
Foto di Maurizio Bassi, aka Maury6263 nel forum
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