Osteoglossum bicirrhosum
Famiglia: Ostoglossidae
Ordine: Osteoglossiformes
Classe: Actinopterigi
Genere: Osteoglossum
Specie: bicirrhosum
Voglio raccontare di un’esperienza davvero particolare, che mi sta facendo approfondire il mio interesse verso animali molto, molto particolari, che spesso mi chiedo perché il tempo non è riuscito a modificare, lasciandoli in un’epoca davvero remota, forse quando i pesci raggiungevano la terraferma, e molti animali imparavano a volare.
Da non confondere con il suo confratello asiatico lo Scleropages formosus, l’amante dell’Osteoglosso, anch’esso drago (ma amazzonico) affascinante merita un posto diverso, né più in alto, né più in basso, ma in Amazzonia…e quello che la mia esperienza mi sta insegnando è il vivere questa esperienza …amazzonica, al pari di allevatori di discus (che non allevo per scelta, ma che ho allevato in serra) e scalari, prossimi venturi.
L’Osteoglossum bicirrhosum (questo è il suo nome secondo la tassonomia attuale) sembra usare l’acqua soltanto per vincere la gravità, per eluderla, ma la sua vita da efferato predatore non conosce livelli: in natura riesce a predare piccoli uccelli, insetti di ogni tipo, piccoli animali, pesci.
E rispetto ad altri pesci che usano strategie ben precise per localizzare la preda per poi farla cadere in vasca, come per esempio fa il Toxotes jaculatrix, l’Arowana (o arawana) amazzonico salta fuori dall’acqua in maniera spaventosa, e si serve della capacità di divaricare le mascelle per ingoiare qualsiasi cosa si trova sopra i suoi occhi, e che in acqua (se la preda nuota) non è sfuggito al suo fortissimo sviluppato organo sensoriale che è il bicirro…che un pò ricorda la lingua biforcuta dei serpenti.
Un animale che raggiunge il metro e mezzo di lunghezza, sul mercato fa la differenza l’ibridazione per ottenere varianti di colore assolutamente splendide, ma come ribadisco: questo argomento riguarda forse maggiormente il suo corrispondente asiatico.
La magia preistorica di questo predatore è proprio nel riuscire a mantenere intatta la sua insaziabile voracità anche in vasca, dove aspetta che gli si somministri ogni tipo di alimento, purché vivo.
E’ chiaro che, tra le dimensioni che raggiunge, e la qualità del cibo che richieda, una immensa scrematura la fà tra i curiosi, scoraggiando scelte azzardate a discapito del pesce e dell’appassionato e non nascondo la sensazione che spesso ci vuole uno stomaco forte per far contenti questi animali, e altre volte un cuore di pietra (per chi vuol somministrare piccoli pesci come carassi, piccoli caracidi, e simili).
Le camole della farina, alimentazione prediletta dell’Osteoglossum bicirrhosum, insieme a camole del miele, locuste, caimani e piccoli pesci vivi
La carta che bisogna giocarsi è quella del cibo secco, che bisogna necessariamente somministrare ai pesci che consiglio sempre di acquistare piccoli, per evitare problemi di acclimatazione incluso quello dell’alimentazione.
In ogni caso la chitina degli insetti (camole della farina e del miele, locuste e caimani, grilli e blatte sono i preferiti dal..drago) è la sostanza che sopra ogni altra permette un rapido sviluppo dell’animale, permette di vedere brillare le sue fantastiche scaglie di un argento preziosissimo, e di vederlo sempre in salute.
Non viziamolo quindi troppo…ma non snaturiamo nemmeno la sua indole di predatore, e manteniamo viva questa peculiarità, godendoci la sua energia, che lo carica a molla per farlo saltare deciso e selvaggio verso una preda che non ha scampo.
L’arowana non attacca quasi mai frontalmente la sua preda. Gira intorno al ..futuro boccone, forma quasi 360° di giro intorno all’animale, ma quando l’animale predato è circondato dall’attenzione dell’arowana non ha più scampo: l’arowana si carica come una molla formando una “S”, e balza sulla preda.
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Alcune osservazioni:
- tutto quello che è piccolo viene “assaggiato” dal “drago”, inclusi Corydoras e piccoli pesci.
- è un predatore solitario: malvolentieri condivide gli spazi con conspecifici
- I bicirri posti a “Y” sulla punta estrema della mandibola inferiore (Osteoglossum = lingua ossea, bicirrhosum = a due spine, barbigli) sono organi sensoriali di vitale importanza: fate attenzione a lasciare sempre libera la superficie della vasca che lo ospita, perché se urta con questi organi ferendosi o danneggiandoli, potrebbe perdere vitalità e sensibilità.
- Non usate questo animale per macabri scenari come spesso si è soliti osservare sui canali mediatici: merita rispetto e non è un fenomeno da baraccone, abituatelo al secco e ogni tanto degli insetti. Temperatura sempre intorno ai 26 °C (è l’optimum) e luce non forte.
Gli esemplari in foto sono di Salvo Franchina (tatore), dello scrittore (me, Dotto), di Emanuele Arcangeli (emanuele nel forum)
Vi lascio un filmanto di Emanuele, e di come si nutre il suo Frank (nome dell’arowana)er il momento è tutto, buon allevamento a tutti.
Fabio Cesolini AKA Dotto nel forum