Sin da quando l’ho visto nelle vasche di un negozio anni fa, mi sono innamorato di questo pesce. Con la sua macchia arancione e la sua banda nera su fondo bianco m’ispirava elenganza; da allora ho sempre pensato che un giorno avrei voluto riprodurlo.
Ne è passato di tempo da allora, circa 15 anni, ma oggi possi dire di essere riuscito in uno dei miei sogni.
DOMINIO: EUKARYOTA
REGNO: ANIMALIA
PHYLUM: CHORDATA
CLASSE: ACTINOPTERYGII
ORDINE: SULIRIFORMES
FAMIGLIA: CALLICHTYIDAE
GENERE: CORYDORAS
SPECIE: C. duplicareus
DISTRIBUZIONE: RIO NEGRO, RIO PORANGA, BRASILE
Dimorfismo sessuale: Non è facile vedere la differenza tra il maschio e la femmina nei Corydoras; il Corydoras duplicareus non fa eccezione. Sui pesci adulti si può notare che le femmine sono più larghe e lunghe dei maschi e quando sono pronte alla deposizione sono anche più grosse. Si parla anche in rete di una seconda pinna dorsale più o meno appuntita per i maschi, che per le femmine, ma non ho mai nottato questo dettaglio personalmente. Sui pesci adulti (oltre 1 anno) si vede benissimo la differenza di taglia tra maschio e femmina.
Allevamento: Come tutti i Corydoras, è un pesce assolutamente socievole. Vive sul fondo a contatto diretto con la sabbia dove ama scavare di continuo per cercare cibo. È importante utilizzare una sabbia fine e non tagliente, perché un fondo grossolano non gli permetterebbe di perpetuare il suo comportamento naturale di ricerca di cibo pochi millimetri sotto la sabbia, un fondo tagliente potrebbe ferirlo ai barbigli, provocandogli infezioni e possibilmente la morte. Ha bisogno della compagnia dei suoi simili per vivere bene. Tutti i Corydoras dovrebbero essere tenuti in gruppi di 6 esemplari minimo della stessa specie. In effetti studi hanno dimostrato che i corydoras vivono assieme ai loro simili unicamente se si assimilano al livello cromatico. Un gruppo di sei Corydoras di specie diverse non è realmente un gruppo ma un insieme di sei Corydoras da soli. Ho potuto notarlo nella mia vasca perché non è mai successo che i miei C. Sterbai e i miei C. Duplicareus si mescolino, sono sempre in due gruppi distinti. Questo comportamento di raggruppamento per affinità cromatica può dare luce ad ibridi, possibili solamente se i pesci sono cromaticamente vicini (Es. C. duplicareus e Corydoras adolfoi).
Questo studio sottolineava che, un gruppo in natura può essere composto di varie specie che senza uno studio scientifico spinto sembrano tutte uguali, è molto probabile che in natura esistono specie assimilate ad altre erroneamente, pescate assieme ed esportate sotto lo stesso nome.
(C. Duplicareus)
Alimentazione:
I Corydoras non sono per niente pesci spazzini o pulitori , non mangiano le feci degli altri pesci. Al contrario hanno bisogno, come tutti i pesci onnivori, di un’alimentazione varia. Mangeranno con piacere li avanzi caduti sulla sabbia dei pasti distribuiti agli altri pesci, ma bisognerebbe completare con le compresse specifiche per Corydoras 1 o 2 volte alla settimana. Apprezzano particolarmente anche il cibo vivo e scongelato (T.tubifex ad esempio, ma anche Artemia…)
Riproduzione:
Il Corydoras duplicareus non è facile da riprodurre, e i principianti dovrebbero cominciare con pesci la cui riproduzione è più semplice, quali i Corydoras Aeneus per esempio. Per riprodurli, ho preparato una vasca di circa 50l, con sabbia fine bianca e qualche pezzo di noce di cocco.
La filtrazione era assicurata con un filtro ad aria.
VALORI: PH 6,5 T°26 KH1
Ho introdotto quello che pensavo essere 3 maschi e 2 femmine (avevo questi pesci, selvatici, da più di un anno e mezzo con me) e in effetti si sono dimostrati come tali.
( I miei C. duplicareus wild, forse il secondo a dx dietro è un C. adolfoi)
Ho effettuato cambi con acqua prefiltrata a PH 7,4 KH8 T°12° per motivarli. Prima 10%, poi 30%, nutrendoli con tubifex scongelati e artemie scongelate. Con le artemie scongelate ho avuto un migliore risultato.
Il PH nella vasca di riproduzione era arrivato a 7,40, ed è con questo PH che ho avuto le migliori riproduzioni, deponevano 2 volte alla settimana!
Ogni femmina depone dai 30 a 45 uova alla volta, sparse per tutta la vasca, sui vetri o sugli elementi di arredamento.
Ho potuto vedere un paio di volte l’accoppiamento e devo dire che è uno dei più violenti che abbia mai visto tra tutti i Corydoras che ho riprodotto. Il maschio non inseguiva la femmina, la perseguiva violentemente finchè lei si ferma in un angolo. Il maschio la spingeva sui fianchi finchè finalmente si mettevano nella classica posizione a “T” dei Corydoras, che permette alla femmina di dirigere con gli opercoli lo sperma del maschio verso le uova tenute tra le pinne. Una volta che le uova sono fecondate la femmina gira per la vasca con le uova ben strette tra le sue pinne pelviche, alla ricerca di un posto sicuro dove lasciare le uova.
(Uova di C. duplicareus)
Questa strategia strana è da considerare con la realtà in natura, i Corydoras non curano le loro uova che come le larve sono facili prede. Cosi, seminando le uova per la vasca a grappoli di 2 o 3 alla volta, si diminuisce il rischio che un predatore trovi tutte le uova in un colpo, aumentando cosi la possibilità che un maggior numero di larve arrivano a l’età riproduttiva.
Le uova sono molto grosse rispetto agli altri Corydoras. Sono molto facili da recuperare, nelle prime ore sono ancora appiccicose e basta farle rullare senza schiacciare troppo tra il dito ed il supporto di deposizione per farle attaccare all’indice (foto in basso) e trasferirlo in una vaschetta per la schiusa.
(Uova appena raccolte)
A questo punto voglio sfatare il mito secondo il quale i Corydoras non mangiano le loro uova… Se lasciate 24 ore nella stessa vasca dei genitori potete essere sicuri che non le troverete più, per questo è necessario trasferirle in una vasca dedicata di piccolo volume.
(Due delle mie vaschette con accanto i miei Enchitrei e microworms)
(Vasca appena allestita con le uova del giorno)
Io usavo trasferire le uova in vaschette di 4l circa, con una porosa e una pigna di ontano al posto del BDM (blu di metilene).
Mantengo la tempertura della vaschetta sui 25°, cambio ogni giorno 1/3 dell’acqua filtrata su torba per portare il ph sui 6,5. Per 4 o 5 giorni le uova diventano sempre più marroni fino alla schiusa verso il quinto giorno. Dopo di che le larve devono assorbire il sacco vitellino duranti i primi 4/5 giorni di vita.
(Uovo al quinto giorno, pronto per la schiusa si vede la larva dentro)
(larva appena nata con sacco vitelino)
(larve appena schiuse)
(larve di pochi giorni)
Le larve sono velocissime e bisogna stare molto attenti durante le sifonature per non aspirarle per sbaglio. Dopo 4/5 giorni dalla schiusa, iniziavo la distribuzione di microworms (al posto dei naupli di artemia per scelta pratica personale si possono benissimo utilizzare i naupli per le larve di Corydoras). Durante il primo mese di vita iniziavo a introdurre una parte di cibo secco nella loro alimentazione, continuando con i microworms, alternando con Enchitrei ogni 2 o 3 giorni. A questo stadio hanno una livrea grigia macchiata di puntini neri.
(Larve di 1 settimana)
A 2 mesi potrebbero mangiare solo secco, ma continuo ad alternare con cibo vivo perché lo considero migliore del secco e soprattutto per variare il più possibile. A questo stadio i puntini neri sulla pancia iniziano a sparire mentre quelli sulla schiena si uniscono per creare la banda nera tipica, la macchia arancione sul dorso inizia a farsi vedere verso la fine del secondo mese.
(Confronto tra adulta e larve di 1 mese e mezzo / 2 mesi)
(Piccoli di 2/3 mesi)
A tre mesi possono essere introdotti in vasche con i discus senza pericoli. A questo stadio sono del tutto identici ai genitori, dei C. Duplicareus in miniatura.
(Piccolo di 3 mesi)
(Piccoli di 3 mesi inseriti nella vasca con i S. discus)
Ho notato che durante le settimane di crescita è meglio separare le larve per taglia per permettere ai più piccoli di mangiare lo stesso senza entrare in competizione con quelli grandicelli e più forti in grado di soffiarli il cibo.
C. duplicareus? C. adolfoi? C. davidsandsi? C. imitator? C. burgessi? :
Come spiegato sopra, alcune specie sono molto simile al livello cromatico rendendo difficile identificarli per un occhio non abituato.
(foto http://www.scotcat.com/factsheets/corydoras_adolfoi.htm)
In particolare C. duplicareus e C. adolfoi sono molto simili, la differenza essendo nella larghezza della banda nera sulla schiena molto più fina per C. adolfoi che non per C. duplicareus.
Corydoras imitator ha un corpo più corto e una macchia arancione meno pronunciata. Inoltre la banda nera sulla schiena è più simile ad una macchia sotto a la pinna dorsale che perde di colore andando verso la coda. Inoltre ha il muso un po’ più lungo.
(foto http://www.scotcat.com/factsheets/corydoras_adolfoi.htm )
C. bugessi è molto simile a C. imitator, ma la macchia nera prende anche sulla pinna dorsale a differenza degli altri.
(Foto http://www.scotcat.com/corydoras_lookalikes.htm)
Infine, Corydoras davidsandsi ha una macchia arancione molto leggera, e la banda nera corre fino alla base della pinna caudale a differenza di tutti li altri.
Testo e foto di Matteo Dougny (Wado nel forum)
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